In occasione delle feste natalizie l’Associazione Di Vittorio Mesagne organizza l’evento «Canto di Natale», spettacolo musico-teatrale ispirato all’omonimo romanzo di Charles Dickens, questo l’articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno riguardo all’evento:
” Questa sera alle ore 20 a Mesagne, per l’iniziativa organizzata dalla Associazione «Giuseppe Di Vittorio», ecco «Canto di Natale», spettacolo musico-teatrale ispirato all’omonimo romanzo di Charles Dickens, realizzato da Gianni Vico con i «Cantacunti».
La storia delle letteratura dice che «è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens (1812-1870), di cui è una delle opere più famose e popolari. È il più importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una serie di storie che include anche Le campane (The Chimes, 1845), Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth, 1845), La battaglia della vita (The Battle for Life, 1846) e Il patto col fantasma (The Haunted Man, 1848) – si aggiunge -. Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens della società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo. Narra della conversione del vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un’ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley. Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l’analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà), comodo tappabuchi tanto inefficace quanto dannoso ideato dalle classi abbienti». E ancora: «Considerata una morality sulla falsariga delle sacre rappresentazioni medievali per la semplice simbolicità religiosa e l’aspetto melodrammatico, Il Canto di Natale è effettivamente un dramma in cinque atti, in cui le apparizioni che si presentano a Scrooge si aprono e si chiudono tra un sipario e l’altro, anche se le cortine del baldacchino dove dorme l’avaro rimpiazzano alla buona il sipario teatrale. Ma il Canto non è solo una parabola: rappresenta infatti lo sviluppo in chiave satirica e impegnata dei comici bozzetti dei Pickwick Papers, scenette umoristiche in cui compaiono quelle allegre e bonarie caricature destinate più tardi a trasformarsi nei mostri grotteschi del Canto e più avanti in quelli dei grandi romanzi». Ebbene questa sera a Mesagne con lo stile proprio dei «Cantacunti», Gianni Vico (voce, chitarra e armonica), Maria Rosaria Coppola (voce narrante) e Sara Baldini (violino) proporranno questo classico della letteratura. «Ho cercato, in questo libro di spiriti, di evocare il fantasma di un’Idea che non metta i miei lettori di cattivo umore verso se stessi, o gli altri, o nei confronti del periodo festivo, o contro di me. Che possa infestare piacevolmente le loro case senza che alcuno desideri scacciarlo”, diceva proprio Dickens nel 1843 pubblicando l’opera che si presenta stasera e con lo stesso intendimento evocativo Gianni Vico e Maria Rosaria Coppola portano in scena il surreale racconto di Ebenizer Scrooge e dei suoi fantasmi di Natale. «L’adattamento cantastoriale dei due Cantacunti, pur assottigliandola, mantiene inalterata la trama del classico dickensiano ed affida il ruolo di narratore ad un fantasma… il fantasma di Jaocob Marley – spiega una nota critica -. Tra musica e narrazione la storia dell’avaro Scrooge prenderà il via consegnando allo spettatore il fantasma di un’Idea e l’intatta bellezza del Canto di Natale ».
(21 dicembre 2016) ”
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