Il prossimo appuntamento dell’Associazione Di Vittorio è per Domenica 8 ottobre alle ore 18,30. In collaborazione con le Associazioni “La fabbrica dei sogni” e “I libri di Icaro” sarà presentato il libro “Puglia, quante storie” -Autori Vari-
La Puglia, le sue storie, le sue tradizioni, i suoi problemi e la sua gente sono gli argomenti narrati in questa raccolta, frutto di un concorso letterario che ha voluto mettere in evidenza le preziose testimonianze del “come siamo”.
Sullo sfondo di incantevoli paesaggi che vanno dal mare del Salento a quello delle Isole Tremiti, dal centro storico di Taranto a quello di Lecce, toccando ogni punto caratteristico della Puglia.
Si incontrano personaggi come Rashid, immigrato che trova accoglienza nella comunità manduriana; Laura, coinvolta in un mistero che parte dal Museo di Taranto; Genzella e Caterina, protagoniste di un’amicizia unica; l’anziana Cristina che ricorda il suo passato guardando il mare del Salento; Caterina Del Pozzo e Giovanni Guidotti, legati da una vicenda amorosa realmente accaduta in territorio barese.
Questi episodi, ed altri ancora, ci porteranno alla scoperta delle meraviglie di una delle regioni italiane più belle: la Puglia.
Sono dieci piacevoli racconti che confermano “che scrivere, narrare, raccontarsi è ancora un positivo impegno di tanti uomini e donne che hanno voglia di cimentarsi in una tenzone letteraria che schiude l’ingresso al difficile mondo dell’editoria”
Alla serata saranno presenti gli autori e prevede il saluto del dott. Giovanni Galeone -vice presidente dell’Associazione Di Vittorio e la presenza della giornalista Giovanna Ciraci’ che modererà l’incontro.
Vi aspettiamo
Questa l’introduzione del dott. Giovanni Galeone
“Siamo lieti di ospitare questa sera presso la nostra associazione la presentazione del libro “Puglia quante storie”, in collaborazione con l’Associazione “La fabbrica dei sogni” e “I libri di Icaro”. Si tratta di una raccolta di racconti che riviene da un concorso letterario indetto dalla casa Editrice leccese Edizioni Città futura, intitolato appunto Puglia quante storie, un’evoluzione delle precedenti 4 edizioni intitolare Salento quante storie. E’ un concorso a tema libero con l’unico vincolo di ambientare il racconto breve nel territorio pugliese.
Qui nel volume sono riportati i 10 racconti selezionati, che vengono presentati nei luoghi di Puglia e questa sera da noi, e i lettori comprando il libro possono votare per il vincitore assoluto, si può votare mi pare sino a poco prima di Natale.
La presentazione di questo volume che sarà curata dalla dottoressa Giovanna Ciracì, mi spinge a fare due brevi considerazioni.
Le iniziative come queste contribuiscono ad evidenziare gli aspetti più articolati del territorio pugliese nel bene e nel male e costituiscono uno stimolo sia per gli autori che colgono queste sollecitazioni misurandosi con le loro elaborazioni narrative, sia per i lettori che attraverso il diletto, il piacere della narrazione possono trovare riflessioni meno superficiali sulla realtà che si vive;
E’ estremamente stimolante legare i luoghi, le atmosfere, le culture, i linguaggi, le problematiche, gli aspetti più articolati della nostra realtà all’espressione creativa, all’espressione artistica, che si può manifestare con varie modalità, amò di esempio direi dal cinema : in questi giorni è nelle sale l’ultimo pregevole film di Edoardo Winspeare “La vita in comune” ambientato nel sud del Salento, Sergio Rubini che proprio in questi giorni ha iniziato le riprese del suo prossimo film a Taranto, alla letteratura, noi abbiamo scrittori pugliesi che con i loro romanzi ambientati in Puglia, si sono affermati su scala nazionale, penso a Nicola Lagioia che due anni fa ha vinto il premio Strega con il suo ottimo La ferocia, atmosfere sommerse della Bari bene, o a Cosimo Argentina un tarantino trapiantato a Milano che scrive romanzi di un realismo impietoso e travolgente con una scrittura scintillante capace di cogliere aspetti del degrado tarantino che nessun articolo di giornale o servizio televisivo potrebbe rendere. E poi De Siati, Carofiglio, Di Monopoli, Leogrande, in Puglia si scrive bene e si fa anche buona poesia, il problema è che i pugliesi non lo sanno, perché non leggono, è questo il punto.
L’altra considerazione che voglio fare riguarda la specificità di questo concorso nella sua forma di espressione e cioè il racconto breve.
Il racconto breve è spesso ritenuto un genere minore di espressione letteraria, una sorta di cenerentola della letteratura, le stesse case editrici soprattutto le più grandi in genere, se non lo boicottano certo non lo favoriscono, non vende il racconto o la raccolta di racconti, si sente dire spesso, qualcuno ritiene l’autore di racconti un autore di serie b, un ripiego per chi non ha abbastanza talento per la stesura di un romanzo. Pregiudizi che non trovano assolutamente riscontro nella realtà.
Alice Munro, 2 o 3 anni fa ha vinto il Premio Nobel per la letteratura, è una scrittrice di racconti, nessuno può mettere in discussione la sua grandezza, Alberto Moravia e Dino Buzzati hanno vinto il premio Strega con un libro di racconti e anche qui nessuno può avere da ridire. E tra gli scrittori di racconti si trovano Chechov, Allan Poe, Pirandello, Calvino etc
I racconti, io credo, danno la possibilità di fermare tante storie che andrebbero invece facilmente perdute. Scrivere un racconto breve richiede anche molta maestria, bisogna concentrare in uno spazio breve, delle immagini, delle emozioni, una trama, non è la riduzione in scala di una storia complessa, è simile invece all’attività di un cesellatore di cristallo, in poche dense pagine bisogna rendere il senso di una storia o saper descrivere un’atmosfera foriera di sviluppi come faceva mirabilmente Raymond Carver. Insomma un lavoro tutt’altro che semplice e banale.
Tuttavia il racconto può essere anche un modo di avvicinare alla lettura nella società veloce di oggi, mentre il romanzo richiede un impegno e un tempo maggiore, il racconto breve si può leggere e terminare in un lasso di tempo ridotto, nel corso di un viaggio in aereo o in treno, mentre si è in attesa di un pullman, mentre si aspetta dal dottore, forse bisogna rinunciare a smanettare sempre sui display di telefonini, ridimensionare gli accessi debordanti ai social. Ne varrebbe sicuramente la pena come anche la lettura di questi racconti può facilmente dimostrare
”
Commenta