L’autore svolge una rilettura della Costituzione nel 70° di vita alla luce della testimonianza di alcuni prestigiosi protagonisti di formazione cattolico-democratica. Erano giovanissimi docenti universitari prestati alla politica G. Dossetti, G. Lazzati, G. La Pira, A. Moro, detti ‘professorini’, che, dopo le macerie della guerra, interpretarono il loro impegno militante come servizio rigoroso per la costruzione di una società di liberi e uguali.
Giuseppe Dossetti, prestigioso comandante partigiano, nell’Assemblea costituente fu molto stimato per cultura e integrità. Come i suoi amici, attraverso una intensa e sofferta traversata interiore e la lotta sul campo aveva scoperto e rafforzato i valori di libertà e di democrazia, fondamento della dignità della persona umana e di ogni progresso civile. Nel confronto rispettoso e approfondito con le istanze e gli ideali delle diverse componenti politiche, quei giovani seppero elaborare una sintesi di alto profilo democratico, quale è soprattutto nei primi articoli della Costituzione.
Gilberto De Nitto, nostro conterraneo, fu loro amico e sodale sin dalla Resistenza, fondatore del partito dei cattolici in provincia di Brindisi ed esemplare dirigente politico. Sempre presente sul versante progressista nei passaggi nodali della vita sociale e civile, fu infaticabile animatore di un impegno politico molto qualificato culturalmente. Una vicenda, la loro, che interseca la nascita della Repubblica nel contesto traumatico del passaggio dalla dittatura alla democrazia e si ripropone per la forza della limpida testimonianza.
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