Quando tagli un traguardo così straordinario, come fai a riassumere una vita come quella di Luigi Faggiano, per noi tutti “nonno Cici”, un secolo di vita vissuto sempre avendo come bussola alcuni valori racchiusi nell’esaltazione della dignità dell’uomo.
La sua è stata – quando si percorre un’esistenza di un secolo, non può che essere così – una storia di vita eccezionale che ha attraversato quasi tutto il ‘900.
Il periodo del fascismo con un dittatore che lo portò forzatamente, insieme a tanti suoi coetanei, ad allontanarsi dai suoi affetti e dalla sua terra; gli interminabili sei anni trascorsi fra guerra e prigiona in territori stranieri; l’agognato ritorno a Mesagne, la lenta ripresa; la costruzione di una famiglia, i due figli Cosimo e Carmelo, per il primo dei quali ha assaporato la gioia di vederlo nel momento in cui gli veniva poggiata una fascia tricolore (poco più grande di quella indossata da lui nella foto sotto), la fascia tricolore di primo cittadino della sua Mesagne; la compagna di una vita, il doloroso distacco dopo una vita passata insieme; e poi Daniela, Luigi, Tania, Valentina e Francesca, gli amati nipoti con i quali ha sempre condiviso momenti lieti; le sue “capatine”, fino a quando ha potuto muoversi senza difficoltà, al “Polivalente” per trascorrere qualche momento di svago.
La sua è stata una vita vissuta alla grande, con pochi mezzi ma tanti affetti, una storia della quale, in più circostanze, sono stato destinatario dei suoi racconti lucidi ed appassionati, testimonianze della sua vita.
Non ha mai smesso di chiedere, di informarsi (sul mondo del lavoro, soprattutto quello dei braccianti e degli operai, gli studenti, la politica) con una pignoleria che talvolta mi metteva anche in difficoltà, non sentendomi in grado di dargli risposte esaurienti.
Il momento di difficoltà che stiamo vivendo non mi consentirà di abbracciarlo come vorrei, come ho fatto in tante occasioni negli ultimi anni. E conoscendolo, sono consapevole che la forzata assenza nella sua casa dei suoi affetti cari in uno dei giorni più importanti della sua esistenza, lo rammaricherà un po’, abituato com’è stato sino all’anno scorso, ad essere festeggiato con tutti attorno a lui.
Ecco, vorrà dire che alla ripresa – quando potremo nuovamente ritornare ad abbracciarci, quando i primi 100 anni te li sarai lasciati alle spalle e potremo insieme guardare avanti – recupereremo alla grande e stavolta – nessuno di figli e nipoti si intrometta (!) – brinderemo senza limiti.
Auguri, davvero di cuore, auguri nonno Cici.
Fernando Orsini
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