In vista del Dantedì 2024, ritornano gli incontri culturali del prof. Ermes De Mauro su Dante e sulla Divina Commedia, organizzati dalla Biblioteca Portulano e dall’Associazione Amici della Di Vittorio.
VENERDI 22 MARZO 2024 ALLE ORE 18,30, presso il Salone della DiVittorio in Via Castello, 20 a Mesagne il prof. Ermes De Mauro terrà una lezione su:
“DIETRO LA COMMEDIA. IL LABORATORIO DI DANTE. CANTO XVII DEL PARADISO”
Il 17 gennaio 2020 il Consiglio dei Ministri approvò una direttiva che istituì il Dantedì: la scelta cadde sul 25 marzo poiché molti ritengono che il viaggio narrato nella Divina Commedia sia iniziato in quel giorno nel 1300.
Il canto diciassettesimo del Paradiso di Dante Alighieri si svolge nel cielo di Marte, ove risiedono gli spiriti di coloro che combatterono e morirono per la fede; siamo alla sera del 13 aprile 1300, o secondo altri commentatori del 30 marzo 1300.
In questo canto Dante chiede al suo avo Cacciaguida delucidazioni sul futuro ed è qui che fanno il loro ingresso due profezie: quella dell’esilio del Poeta da Firenze e quella delle gesta di Cangrande Della Scala.
Cacciaguida aveva dapprima rievocato il nobile passato fiorentino e poi predetto le divisioni interne a Firenze che ne avrebbero determinato la definitiva crisi. Di fronte a tale manifestazioni di preveggenza, Dante ricorda i dubbi circa il proprio destino che sono stati suscitati dalle numerose oscure predizioni ascoltate nel corso del suo viaggio attraverso l’Inferno e il Purgatorio.
Il canto ha quindi in primo luogo una funzione centrale rispetto all’intero poema (e non a caso si trova a metà della Cantica cui appartiene), in cui determina un elemento di coerenza e coesione, riprendendo e portando a conclusione linee narrative rimaste in precedenza sottese.
Vale la pena di notare che ciò vale soprattutto per le cosiddette profezie post eventum, cioè profezie che preannunciano avvenimenti successivi al 1300 e al viaggio oltremondano, e che quindi per il personaggio Dante sono davvero profezie, ma che si sono realizzate prima che il poema fosse scritto e perciò per l’autore sono già storia. Insomma, sono profezie già avverate e con ciò senz’altro veritiere, come appunto quella dell’esilio dantesco e dei suoi rapporti con i bianchi fuoriusciti o con gli Scaligeri, di cui si parla con ampiezza in questa canto.
Anche la decadenza di Firenze si può considerare per certi aspetti già avviata quando Dante comincia a scrivere, proprio a causa dell’ingerenza pontificia, suggerita nel Canto, e di quella dei francesi.
Gli incontri con il prof. De Mauro, molto attesi e partecipati, sono ormai una tradizione consolidata dell’Associazione Di Vittorio ed hanno avuto a tema non solo la Divina Commedia ma anche approfondimenti su vari autori e su diversi aspetti del mondo classico.
Incontro da non perdere.
Mesagne, 12/3/2022
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