È da un po’ di secoli che si dibatte su quale sia l’antico nome di Mesagne senza giungere però ad un risultato inequivocabile e generalmente condiviso. La toponomastica è una disciplina complessa perché studia il processo di denominazione di un luogo in veste multidisciplinare e, pur essendo “una scienza fondamentalmente glottologica” è da considerarsi “anche una scienza storico-geografica”.
Sull’argomento torna, dopo un primo volume pubblicato nel 2009, Giuseppe Zurlo che ha dato alle stampe una seconda edizione intitolata “L’Antico nome di Mesagne – Una questione di toponomastica e una proposta di soluzione” edita da Edizioni del Rosone – Foggia. Professore di Lingua e Letteratura Inglese, Giuseppe Zurlo, 61 anni, vive da molti anni a Orsara di Puglia (Fg), ma mantiene un legame saldo con la sua città natale, sulla quale ha intrapreso oltre agli studi sull’antica denominazione anche un percorso di ricerca sulla presenza greca nel dialetto e nella cultura locale.
In questo volume, premettendo che lo studio effettuato è da considerarsi un processo suscettibile di verifiche a conferma o meno, l’autore, partendo da approfondimenti circa la lunga dominazione bizantina, l’analisi fonetica all’origine del dialettale Misciagni, attraverso l’esplorazione linguistico-etimologica, giunge a formulare l’ipotesi che l’antico nome messapico dovesse essere MEZANA (I) , città consacrata al “Signore del cavallo”, divinità cui gli antichi Messapi sacrificavano cavalli gettandoli vivi tra le fiamme, rito simile compiuto da numerosi popoli antichi, in particolare dagli Spartani dei quali Taranto era colonia.
Il libro sarà presentato Sabato 18 febbraio alle ore 18 a cura e nella sede dell’Associazione Amici della Di Vittorio alla presenza dell’autore, del prof. Marcello Ignone autore dell’Introduzione al libro, di Giovanni Galeone, presidente dell’Associazione Di Vittorio.
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