Ricordi di lotte, illusioni giovanili e ambizioni di cambiamento ritornano alla mente alla
notizia che si celebrerà di nuovo a Bari il Congresso Nazionale della CGIL.
Nel 2018 ricorrono i 50 anni dal 1968, dall’avvio dell’ autunno caldo, dai fatti e vicende
che segnarono profondamente il clima sociale in tutto il Paese e che videro al centro
il Mezzogiorno.
Il 2 dicembre 1968 ad Avola, durante una manifestazione dei braccianti per il rinnovo
dei contratti, vi fu uno scontro con la polizia che aprì il fuoco e 2 lavoratori morirono e
oltre 50 furono feriti.
La protesta, anche in risposta ai fatti di Avola, si estese in tutto il Paese con manifestazioni
unitarie, comizi e sit in di operai e studenti.
Il 9 aprile 1969 nella zona del Sele a Battipaglia, durante uno sciopero generale contro
la chiusura di una fabbrica, nello scontro con la polizia vi furono altre 2 vittime .
La tensione sociale cresceva; arrivarono, però, anche i primi segnali dell’inizio di una fase
oscura e opaca, che venne definita “strategia della tensione”.
La bomba alla Banca dell’ Agricoltura in Piazza Fontana a Milano segnò un attacco esplicito
al movimento democratico e unitario che cresceva nelle fabbriche, nelle scuole e nelle città
per rivendicare la riforma della sanità, delle politiche per il diritto alla casa e la riforma delle
pensioni.
Il 1970 è l’anno che vede nascere le Regioni. Al Sud avemmo, intorno a questa novità politica,
laceranti divisioni nella scelta delle città capoluogo di Regione.
A Reggio Calabria, i “moti di Reggio” condizionarono la scelta della sede Capoluogo di Regione
tra Reggio Calabria e Catanzaro.
La protesta e il dilagare della mobilitazione si connotò di messaggi squadristi perché esponenti
della destra eversiva si infiltrarono nei movimenti di lotta. Reggio venne messa a soqquadro e
il messaggio era un inquietante “Boia a chi molla”.
La risposta forte, unitaria e nazionale si ebbe dopo molti mesi di tensione, il 22 ottobre
del 1972 con una manifestazione nazionale organizzata dagli edili, i meccanici e
la Federbraccianti della CGIL.
Dalla nostra provincia partirono decine di pullmans. Ben sei da Mesagne. Da tutta Italia partirono
treni, navi e pullmans. Famosa la canzone di Giovanna Marini “I treni per Reggio Calabria”
che racconta delle bombe e degli attentati fatti alla linea ferroviaria per sabotare l’arrivo
degli operai del nord alla manifestazione convocata a Reggio per difendere la democrazia.
A l’Aquila, invece, la protesta prese di mira la sede della Federazione del PCI
In quel periodo stava crescendo e allargandosi una forte mobilitazione nelle fabbriche,
con l’avvio della stagione dei consigli di fabbrica, sotto la spinta della Federazione
lavoratori metalmeccanici, la FLM guidata dai Segretari Generali Trentin, Carniti e Benvenuto.
A queste iniziative di massa e mobilitazione in crescita costante, il voto delle elezioni
politiche di maggio 1972 consegno’ un quadro politico più moderato. Tendenzialmente
di centro destra.Vi fu una forte avanzata del Movimento Sociale Italiano.
Nacque il governo DC-PLI, Andreotti-Malagodi e si consolidò una politica non favorevole
ai ceti popolari.
A Bari, dal 2 al 7 luglio del 1973 si tenne il Congresso della CGIL.
Il 1973 fu un anno spartiacque rispetto alla fase politico sociale che aveva segnato
gli anni dal 1968 al 1972 e in questo contesto si svolse il dibattito congressuale.
A Mesagne il Congresso della Cgil si svolse verso la metà di marzo nella Sala dove oggi
è ubicato il Museo e che allora era sede del “Club”.
Partecipò ai lavori congressuali una delegazione dei lavoratori algerini. In quel Congresso,
Angelo Greco, lasciò la direzione della Cgil di Mesagne dopo averla guidata per 15 anni,
dal 1959 al 1973. Fu chiamato a dirigere la Federbraccianti Cgil provinciale, sostituendo
Cosimo Scalera, mesagnese da anni residente a Ostuni.
Il ’73, fu anche l’anno del rinnovo dei contratti dei braccianti e dei coloni. Rinnovi ottenuti
con le lotte che avevano caratterizzato la primavera e l’estate di quell’anno.
Il movimento dei lavoratori cresceva in tutti i comuni con assemblee unitarie, convocazioni
dei consigli comunali e manifestazioni di piazza con la partecipazione dei dirigenti nazionali
della Federbraccianti, Giacinto Militello e Angelo Lana.
La fase congressuale si intrecciava con la mobilitazione sindacale. Nel mese di maggio doveva
svolgersi il Congresso della Camera del Lavoro della provincia di Brindisi e invece fu rinviato
per i problemi politici presenti tra la componente comunista e quella socialista.
Si arrivò al Congresso nazionale della Cgil che si svolse alla Fiera del Levante.
Quel Congresso, fu il primo con Luciano Lama segretario generale. Nel 1970 aveva sostituito
Agostino Novella alla segreteria generale della Cgil; decise l’uscita della Cgil dalla Federazione
Sindacale Mondiale, la FSM, più vicina ai Paesi dell’Est, e l’adesione alla Confederazione
Europea dei Sindacati,la CES; rese subito operativa, per favorire il processo unitario con CISL e UIL,
la incompatibilità delle cariche politiche con quelle sindacali.
Immediatamente dopo tale decisione, infatti, Luciano Lama, Rinaldo Scheda e Bruno Trentin
si dimisero dal Comitato Centrale del PCI.
L’8 luglio si insediò un nuovo governo diretto da Mariano Rumor e formato dalla DC,PSI,PSDI e PRI
Il Congresso della Cgil aveva salutato con favore il superamento del Governo Andreotti-Malagodi.
Tanti altri ancora gli avvenimenti di quel periodo.
A fine agosto tutto il sud fu colpito dall’epidemia del colera. Si estese un clima di tensione
e di paura. Gravi le conseguenze per gli allevatori di mitili e produttori di ortofrutta in quanto si ritenevano veicoli di trasmissione del vibrione.
Fu una mazzata per il sud. In quei giorni si svolgeva anche la Festa provinciale dell’Unità
nell’Ente Fiera a Francavilla Fontana. Molta era l’attesa per la serata conclusiva perché vi
sarebbe stato il concerto di Lucio Dalla e tanta fu l’amarezza e la delusione per la mancata
venuta dell’artista a causa del diffuso timore per il colera.
L’11 settembre ci fu il colpo di stato in Cile. In tutto il Paese, nelle scuole e nelle Piazze
si estese un forte movimento unitario a sostegno del popolo cileno. Dovunque si organizzavano
concerti degli Intillimani, gruppo storico di musicisti cileni. Le piazze eranocolme
di molti giovani e ragazze.
A dicembre del 1973, scoppiò la crisi petrolifera, ci fu il blocco del traffico e sperimentammo
le domeniche “a piedi”. Era già un campanello d’allarme su ciò che avremmo vissuto negli anni
a venire per l’uso delle risorse energetiche.
Agli inizi del 1974, invece, partì l’esperienza nelle scuole dei decreti delegati con il
coinvolgimento nei processi democratici della Scuola anche degli studenti e dei genitori.
La spinta al cambiamento dal basso cresceva con i Consigli di fabbrica, con l’esperimento
sindacale dei Consigli di Zona e con l’esercizio della democrazia nelle Scuole.
Si arrivò alla mobilitazione unitaria a difesa della legge sul divorzio. Il 12 maggio 1974
il Referendum abrogativo fu bocciato con il 59,26% dei voti. Vi fu una netta vittoria delle
forze laiche.
Ancora una volta, però, la spinta progressista del nostro Paese fu ostacolata da forze oscure.
Il 28 maggio 1974 la strage in Piazza della Loggia a Brescia provocò otto morti e oltre
cento feriti.
Il 4 agosto 1974 vi fu l’attentato al treno Italicus sulla tratta ferroviaria Firenze Bologna.
Dodici morti.
La strategia della tensione non si fermava, anzi, si estendeva perché voleva arrestare
la spinta democratica del Paese.
Una forte voglia di cambiamento veniva fuori dal voto amministrativo dei Comuni e
delle Regioni del 1975 e dalla forte avanzata della sinistra e in particolare del PCI nel 1976.
A Bari, il Congresso della Cgil aveva posto al centro della discussione il tema dell’unità
sindacale organica e Luciano Lama ne aveva evidenziato la necessità a fronte della situazione sociale e politica presente nel Paese.
Il documento conclusivo del Congresso evidenziò una proposta globale di riforme per spostare risorse verso l’occupazione, il Mezzogiorno e le politiche sociali. Antesignano, poneva all’attenzione la centralità di temi forti e ancora irrisolti e di grande attualità.
Cosimo Zullo
Segretario Associazione “Giuseppe Di Vittorio”
Mesagne
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